La crescente centralità dei social media nella comunicazione sanitaria richiede un approccio regolamentato per garantire l’accuratezza e l’affidabilità delle informazioni condivise. Sebbene i social media offrono un potenziale salute pubblica, l’assenza di regolamentazioni chiare infatti genera sfide etiche e rischi di disinformazione. C’è bisogno di istituire delle linee guida strutturate per garantire l’affidabilità e la qualità delle informazioni sanitarie sui Social media.
Il dottor Fortunato Cassalia e la prof.ssa Anna Belloni Fortina del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’Università di Padova hanno pubblicato sulla rivista internazionale «Dermatology Reports» lo studio Call for regulation of social media health content: an initiative of the Italian Association of Hospital Dermatologists, che rappresenta il primo passo verso l’elaborazione di linee guida per la regolamentazione dei contenuti sanitari condivisi sui social media.
La Call, prima iniziativa al mondo nel suo genere, ha l’esatto obiettivo di contrastare la disinformazione, poiché l’assenza di regole chiare sui contenuti sanitari espone il pubblico a rischi significativi, come diagnosi errate o trattamenti inappropriati; di promuovere l’uso responsabile dei social media attraverso lo sviluppo di linee guida basate su evidenze scientifiche, si intende favorire una comunicazione etica e professionale; di migliorare la consapevolezza pubblica e la prevenzione, perché i social media, se ben utilizzati, possono essere strumenti potenti per sensibilizzare il pubblico.
«Il nostro è un appello per la Regolamentazione dei Contenuti Sanitari sui Social Media – spiega il dott. Fortunato Cassalia, primo autore dello studio e
specializzando dell’Ateneo di Padova -. Un’Iniziativa dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani, che si propone di analizzare l’uso dei social media da parte dei dermatologi italiani e di valutare l’impatto delle loro attività sulla consapevolezza pubblica e sui comportamenti preventivi. Con questa iniziativa, promossa e sostenuta dall’ADOI, vogliamo istituire linee guida ufficiali e sottolineare l’importanza di un percorso di formazione specifico per i professionisti che scelgono di utilizzare i social media come strumento di divulgazione, al fine di regolamentare e qualificare l’informazione sanitaria online. In questo modo, intendiamo valorizzare il potenziale dei social media per diffondere messaggi corretti e affidabili in ambito salute, riducendo al minimo il rischio di disinformazione e fake news.»
«Questa iniziativa sottolinea il ruolo guida della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università di Padova nel promuovere progetti innovativi che coniugano eccellenza accademica e impatto sociale – dice la prof.ssa Anna Belloni Fortina, supervisore e guida scientifica dello studio e direttrice della Scuola di specializzazione -. L’obiettivo è di migliorare l’educazione sanitaria e posizionare il nostro Ateneo come riferimento internazionale per l’uso etico dei social media in ambito sanitario.»
La survey, proposta dalla Scuola di Specializzazione in Dermatologia di Padova e realizzata con il supporto e il sostegno dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani si propone di valutare: le modalità di utilizzo dei social media da parte dei dermatologi; l’influenza delle attività online sulla conoscenza e sui comportamenti preventivi del pubblico, l’appropriatezza e l’accuratezza dei contenuti condivisi; le sfide e le opportunità legate alla comunicazione sanitaria digitale.
Questa iniziativa mette in luce la necessità di un uso etico ed efficace dei social media per l’educazione sanitaria attraverso lo sviluppo di linee guida per la condotta professionale e la qualità dei contenuti, il progetto mira a mitigare i rischi e a massimizzare i benefici della comunicazione digitale in medicina. In quest’ottica la dermatologia si pone come leader nell’integrazione responsabile dei social media nella pratica sanitaria.