L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato l’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo al primo trimestre 2024.
In base ai dati elaborati dall’Autorità, si evidenzia che il valore complessivo delle aree economiche di interesse dell’Autorità è valutabile, nel 2023, in 53,85 miliardi di euro, in crescita su base annua del 2% e del 3,1% con riferimento al 2019.
La variazione complessiva è pari a 1,08 miliardi su base annua, e di 1,62 miliardi rispetto al 2019, ma guardando ai singoli mercati si osservano dinamiche assai differenziate.
Nel settore televisivo gli ascolti medi giornalieri relativi al primo trimestre del 2024 rispetto al corrispondente periodo del 2023 non mostrano sostanziali variazioni sia nell’ “intero giorno” sia nella fascia oraria “prime time”.
Ampliando l’arco temporale dell’analisi al 2020, gli ascolti medi del 2024 si sono ridotti, nell’“intero giorno” e nella fascia “prime time”, rispettivamente di 2,11 milioni e di 4,33 milioni di unità.
Tuttavia, se si considera il pre-pandemico 2019, anche se con intensità minore, si conferma il tendenziale calo degli ascolti della televisione generalista: in questo caso la riduzione dei telespettatori è di 1 milione nel giorno medio e di 2,8 nella fascia “prime time.
Con riferimento ai principali gruppi televisivi, gli spettatori medi giornalieri nell’“intero giorno”, i primi tre mesi del 2024 vedono Rai superare Mediaset, con la concessionaria pubblica che rispetto al 2023 perde circa 100mila ascolti giornalieri mentre quelli di Mediaset mostrano una più contenuta flessione pari a 50mila telespettatori. Ampliando l’arco temporale dell’analisi, tra il 2020 e il 2024 Rai perde 1,04 milioni telespettatori mentre per Mediaset si registra una più contenuta riduzione di circa 530mila telespettatori.
Con riferimento allo share, nel primo trimestre 2024 Rai supera Mediaset di 1,2 punti percentuali, mentre nel 2020 la quota di Rai risultava superiore di 5,6 punti percentuali.
Dopo i due principali gruppi televisivi seguono, nel primo trimestre 2024, WB/Discovery che con circa 800mila spettatori giornalieri mostra una crescita del 15,3% su base annua, Comcast/Sky i cui ascolti rispetto al 2023 mostrano un lieve aumento e Cairo Communication/La7 che cresce dell’8,6%.
Nella fascia “prime time”, nei primi tre mesi del 2024, Rai si conferma principale editore televisivo con ascolti medi giornalieri pari a 8,28 milioni, contro i 7,46 di Mediaset.
La flessione degli spettatori, rispetto al corrispondente periodo del 2023, risulta pari a 280mila per Rai e a 380mila per Mediaset. La distanza negli ascolti tra i due gruppi passa, tra il 2023 ed il 2024, da 730 a circa 820mila unità, distanza che nel 2020 risultava pari a 1,46 milioni di telespettatori giornalieri, con Rai che registrava 10,45 milioni di telespettatori e Mediaset 8,99 milioni.
WB/Discovery con 1,81 milioni di ascolti giornalieri ha “sorpassato” Comcast/Sky i cui ascolti non mostrato variazioni di rilievo rispetto al 2023.
Il gruppo Cairo Communication/La 7 nel “prime time” registra ascolti pari a 1,19 milioni, in aumento di circa 170mila ascoltatori rispetto al 2023.
Gli ascolti degli altri gruppi televisivi nel primo trimestre del 2024 hanno mostrato, su base annua, un leggero aumento nell’“intero giorno” ed una riduzione di pari ampiezza nel “prime time”. Tra il 2020 ed il 2024 il loro peso sugli ascolti complessivi nella fascia oraria “intero giorno” è sceso dal 5,8% al 5,1% e dal 4,1% al 3,5% nel “prime time”.
Con specifico riferimento all’andamento dei principali canali dei gruppi editoriali analizzati, complessivamente nella fascia “intero giorno”, su base annua, nel 2024 si osserva una lieve diminuzione di 40 mila spettatori con flessioni per Rai 3, Rai 2, Canale5. TV8 non mostra variazioni di rilievo, mentre La7 e “Nove”, evidenziano una crescita degli ascolti rispettivamente del 10% e del 32,5%.
Con riferimento ai primi tre mesi del 2020, i tre canali della concessionaria pubblica riducono gli ascolti di 770mila spettatori, quelli Mediaset di 550mila unità, mentre i canali La7, TV8 e Nove in media mostrano complessivamente una più limitata flessione di 130mila telespettatori giornalieri.
Nella fascia “prime time”: gli spettatori complessivi dei nove canali considerati, su base annua, non mostrano variazioni di rilievo e si mantengono intorno ai 14,85 milioni di ascolti giornalieri.
I tre canali di Rai flettono per circa 260mila spettatori. In dettaglio, gli ascolti di Rai 1 che crescono del 4,4%, mentre quelli di Rai 2 e Rai 3 si riducono rispettivamente del 18,4% e 20,8%.
Corrispondentemente, i principali canali di Mediaset mostrano una diminuzione di circa 210mila spettatori, con ascolti in lieve crescita per Italia 1 mentre quelli di Canale 5 e Rete 4 si riducono rispettivamente del 6% e del 3,9%.
Crescono gli ascolti degli altri tre canali considerati: quelli di La 7 aumentano del 17,3%, mentre quelli di Nove e TV8 crescono, rispettivamente, del 70,7% e del 2,8%.
Venendo agli ascolti delle edizioni dei principali telegiornali nazionali nel primo trimestre 2024 le edizioni serali mostrano, rispetto al 2023, una riduzione di circa 750mila ascolti.
Il TG più visto rimane il TG1 delle 20:00, seguito dal TG 5 delle 20:00 e dall’edizione del TGR delle 19.30, che complessivamente raggiunge 2,46 milioni di ascolti.
In media, i TG Rai perdono su base annua il 5,2% degli ascolti giornalieri, con una riduzione per il TG1 delle 20:00 del 4,4%, del 3,8% per il TG3 delle 19:00 e del 15,2% per il TG2 delle 20:30.
Anche i TG serali di Mediaset hanno registrato una complessiva riduzione del 7,3%: nello specifico, gli ascoltatori del TG5 delle 20:00 passano da 4,24 a 4,02 milioni, quelli di Studio Aperto delle 18:30 da 600mila a 540mila, mentre gli ascolti del TG4 delle 19:00 passano da 660 a 540mila spettatori giornalieri circa.
Il TG La7 delle 20.00 nel 2024 ha registrato ascolti in aumento del 20% rispetto all’anno precedente.
Guardando alle edizioni della fascia oraria 12:00-14:30 nel primo trimestre del 2024 si osserva una flessione su base annua di oltre 560mila spettatori. Il TG più visto è il TG 1 delle 13:30 , seguito dal TG5 delle 13:00 e dall’edizione del TGR delle 14.00, che complessivamente raggiunge 2,17 milioni di ascolti.
I TG della Rai perdono complessivamente 470mila spettatori mentre quelli del gruppo Mediaset mostrano una riduzione del 4,4%.
Nei primi tre mesi del 2024 l’andamento degli spettatori medi giornalieri dei due principali telegiornali, il TG1 delle 13:30 ed il TG5 delle 13:00, evidenzia per entrambi ascolti in flessione rispetto all’analogo periodo del 2023. Quelli del TG1 diminuiscono del 7%, mentre quelli del TG5 flettono del 4,5%.
Gli ascolti del TG La7 delle 13:30 passano da 500 a 600mila circa.
Ampliando l’arco temporale dell’analisi, emerge come gli ascoltatori medi giornalieri dei TG considerati risultino nettamente inferiori ai livelli registrati nel 2020.
Nella fascia 18:30-20:30 gli ascolti complessivi dei TG analizzati si riducono di 5,93 milioni, passando da 22,49 a 16,55 milioni di ascolti giornalieri. La concessionaria pubblica in questo caso registra una flessione del -27,8%, riduzione simile è fatta segnare dai TG del gruppo Mediaset. Il TG La7 passa da 1,38 a 1,27 milioni di ascolti giornalieri, mentre di particolare intensità risulta la contrazione degli ascolti del TG2 delle 20:30 e di Studio Aperto delle 18:30.
Per le edizioni dei telegiornali nella fascia 12:00-14:30 gli ascolti complessivi si riducono di 5,01 milioni passando da 17,66 a 12,65 milioni giornalieri. Più in dettaglio, i TG di RAI hanno perso 3,27 milioni di spettatori giornalieri, la flessione dei TG Mediaset risulta di intensità lievemente più contenuta, mentre la riduzione registrata dal TG La7 delle 13:30 risulta del 21,8%.
Nel complesso, i principali canali “all news” nell’“intero giorno” riducono gli ascolti del 3,6% su base annua.
In leggera crescita risultano gli ascolti nella fascia oraria 07:00-09:00, mentre nella fascia 18:00-20:30 diminuiscono del 15,3%.
Rai News 24 è il canale più seguito sia nell’“intero giorno” che nella fascia oraria 07:00-09:00, mentre TGcom 24 lo è in quelle 12:00-15:00 e 18:00-20:30.
Nel giorno medio è Rai News 24 il canale che su base annua mostra la flessione maggiormente rilevante, mentre Sky TG24 registra una più contenuta flessione del 2,2% e TGcom24 non mostra variazioni di rilievo.
La crisi dell’editoria quotidiana si conferma anche dai dati relativi al primo trimestre dell’anno.
In media, nel periodo gennaio-marzo 2024 giornalmente, sono state vendute 1,32 milioni di copie, in flessione su base annua del 9,1% e del 31,8% rispetto al 2020.
Suddividendo la distribuzione tra testate nazionali e locali, con riferimento all’intero periodo analizzato, le vendite si sono ridotte in misura equivalente, mentre nel confronto con il primo trimestre 2023 i quotidiani locali hanno registrato una riduzione leggermente maggiore rispetto a quelli nazionali.
Le copie vendute giornalmente in formato cartaceo su base annuasi sono ridotte del 9,3% e del 35,4% rispetto al 2020.
I quotidiani venduti in formato digitale continuano a non incontrare il favore del mercato: non hanno registrato variazioni di particolare rilievo su base annua, e con una media di circa 190mila copie giornaliere nel 2024 la crescita è pari all’1,7% nell’intero periodo.
La vendita di copie digitali è maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: nel 2024 le prime cinque testate del segmento digitale, infatti, rappresentano il 60,2% delle copie complessivamente vendute. Il corrispondente valore per la versione cartacea è invece pari al 33,8%.
In relazione ai diversi “generi” editoriali, i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati “generalisti”, nei primi mesi del 2024 hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari all’ 8,3% rispetto ai corrispondenti volumi del 2023 ma, allo stesso tempo, hanno registrato una crescita contenuta nella vendita giornaliera di copie in formato digitale.
Va osservato che tutte le altre categorie individuate hanno registrato su base annua una riduzione nella vendita di copie digitali.
L’analisi per gruppi editoriali in termini di copie complessivamente vendute vede, nel primo trimestre 2024, Cairo/RCS quale principale player sul mercato, seguito da GEDI con il 14,8%, da Caltagirone Editore e Monrif Group rispettivamente con il 9,3% e l’8%.
In riferimento all’andamento delle vendite complessive, negli ultimi 12 mesi quelle del Corriere della Sera sono risultate superiori alla somma delle vendite delle altre due principali testate generaliste, pari a 61,6 milioni.
Pertanto, il “Corriere della Sera” risulta la principale testata con il 12,7%, seguita da “La Repubblica”, “La Gazzetta dello Sport” e “La Stampa”.
Analizzando i dati di utilizzo delle principali piattaforme online, nel mese di marzo 2024, oltre 44 milioni di utenti unici hanno navigato in rete, in media ciascuno per un totale di 73 ore e 35 minuti. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali, seguiti dalle piattaforme afferenti ad alcuni gruppi editoriali nazionali.
Con riferimento all’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista, lo scorso marzo si sono registrati 37 milioni e 487mila utenti unici, con una flessione del 2,2%, pari a 830mila visitatori in meno rispetto a marzo 2023. Più specificamente, con circa 29 milioni e 305mila utenti unici, quello del “Corriere della Sera” è risultato il sito maggiormente frequentato, seguito da “La Repubblica” e “Fanpage”.
L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con 38 milioni e 454mila utenti unici registrati a marzo 2024, una crescita di 693mila visitatori rispetto allo stesso mese del 2023. Nel dettaglio, ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon, con 35,2 milioni di utenti unici, seguite da eBay che ottiene 17,8 milioni di visitatori e da Subito.it con circa 13 milioni di utenti.
Passando ai portali e communities che offrono in maniera prevalente contenuti generati dai propri membri, fra cui i siti e applicazioni di social network, con oltre 39 milioni di utenti unici raggiunti nel marzo 2024, si evidenzia una crescita su base annua, sia dei visitatori che del tempo da loro dedicato alla navigazione. Limitando l’analisi ai servizi di social networking, ai primi posti riscontriamo le piattaforme riconducibili al gruppo META: Facebook con 36,7 milioni di utenti e Instagram con 32,8 milioni di visitatori che ottengono, se paragonati ai valori di marzo 2023, una crescita rispettivamente dello 0,7% e del 4%. Altrettanto significativa l’evoluzione di TikTok e di X che hanno registrato, nel confronto con marzo 2023, un incremento dei propri visitatori, rispettivamente, del 7,4% e del 2,4%.
Con riferimento all’andamento degli utenti unici delle piattaforme che offrono servizi di video on demand esclusivamente a pagamento, lo scorso marzo, con 15 milioni e 388mila navigatori unici, si riscontra una crescita su base annua di 113 mila unità. In media, nei primi tre mesi del 2024, Netflix, con 8,2 milioni di utenti unici, rappresenta l’unico operatore a registrare una flessione su base annua. Segue Amazon Prime Video i cui siti e applicazioni sono stati consultati da 6,9 milioni di visitatori medi; Disney+ che raggiunge 3,8 milioni di internauti, Dazn visitato da 2,5 milioni di utenti unici e, infine, Now, con visitatori unici medi pari a 1,5 milioni.
Il tempo di navigazione sui principali siti di streaming video che offrono servizi esclusivamente a pagamento, a marzo 2024, è di circa 38 milioni di ore, sostanzialmente stabile se paragonato al marzo 2023.
L’analisi delle ore complessivamente trascorse dai navigatori sulle diverse piattaforme nel primo trimestre del 2024 consente di osservare andamenti disomogenei per i principali operatori. Nel dettaglio, Netflix da circa 90 milioni di ore complessive realizzate nel primo trimestre del 2023 passa a 86 milioni di ore nello stesso periodo del 2024, registrando una riduzione del 4,5%. Analogamente Dazn presenta una flessione delle ore di navigazione degli utenti sui relativi siti e applicazioni. Andamenti opposti si evidenziano, invece, nel tempo dedicato alla consultazione dei siti e applicazioni di Amazon Prime Video; di Disney+ e Sky/Now.
Le piattaforme di video on demand che offrono servizi gratuiti, con quasi 36 milioni di navigatori unici raggiunti lo scorso marzo, risultano sostanzialmente stabili rispetto agli utenti registrati a marzo 2023.
Al riguardo, nel primo trimestre del 2024, si sottolinea come, tra le piattaforme VOD gratuite, quelle maggiormente visitate in termini di utenti unici medi mensili sono risultate News Mediaset Sites, Sky TG24 e RaiPlay.
Il tempo di navigazione dedicato a questa tipologia di siti, lo scorso marzo, è stato di circa 31 milioni di ore con una crescita del 3,1% a distanza di 12 mesi. Analogamente, il tempo trascorso da ciascun navigatore nella consultazione dei siti e applicazioni di tali piattaforme, pari a 51 minuti risulta in marginale crescita rispetto ai risultati del precedente marzo 2023.